Il silenzio del San Mungo è interrotto dalla visita di una donna che la Somma Sacerdotessa ben conosce ma che a quanto pare l'altra manifesta d'aver dimenticato. La donna è chiaramente incinta di oltre cinque mesi e la visita viene effettuata dalla Somma come in ogni normale circostanza.
Ashalind [secondo piano - ambulatorio ginecologico] Posa lo strumento in ferro appena pulito e lucidato sul carrellino delle inservienti, i pensieri concentrati su un'unico scopo le rendevano i tratti del volto leggermente tirati, seri mentre la sacerdotessa aspettava nell'ala dedicata l'arrivo della paziente. Il gufo diceva chiaro e tondo che necessitava di una visita per sospetta gravidanza, ma quello che stupiva la somma era la firma, un'unica persona che conosceva Sibilla era di nuovo incinta. Sospira riponendo l'ennesimo attrezzo e voltandosi rimesta nella pozione. Si abbassa per sentirne l'odore troppo evidenziativo di ciò che era e con la destra prende una manciata di menta aromatizzata al limone per stordirne il riconoscimento.
Sibilla [Sacondo piano-Corridoio] cammina con passo regolare lungo il lungo corridoio che porta all'ambulatorio di ginecologia, ha un vago dejavù, come se fosse gia stata in quel lugo, strano, lei non lo rammenta affatto, una strana sensazione, come se stesse cercando di ricordare qualcosa di estremamente importante...ma l'ombra nera dell'incantesimo di Phoenix sopprime il tentativo di ricordare, e lei si da pace, fermandosi ogni tanto, controllando i nomi accanto alle porte degli ambulatori, per poi fermarsi davanti alla sua meta, silenziosa, fissa la porta bianca candida, alcuni istanti, in cui si guarda attorno, come ulteriore controllo del luogo intorno a lei, alza la mano, bussando delicatamente, gli occhi verdi che si illuminano per alcuni istanti, come se un flash li avesse presi in pieno, o forse è stata solo un'impressione esterna, bussa delicatamente e porta entrambe le mani sul ventre, attendendo, paziente, la gonna nera che fruscia appena, sfiorando gli stivaletti neri e lucidi.
Ashalind [ambulatorio] Due colpetti alla porta, o forse anche di più, lentamente solleva la testa portando il mento dritto e sistemando i lunghissimi capelli biondo rame legati per metà e tenuti da un'alto concio, girandosi poi verso la porta. "Avanti!" profera in tono ben udibile ma attento a qualunque mossa, e pronta a ricevere qualunque sorpresa dall'esterno, quelli non erano bei tempi per i maghi ne per i babbani. Un'ultima occhiata all'intruglio a parte che aveva assunto il colore e l'odore di un qualunque tè.
Sibilla [Secondo Piano-Ambulatorio Ginecologico]
Ashalind [Ambulatorio] Finalmente la paziente apre ed entra nella stanza, l'aroma del tè ormai si era ben diffuso, che per altro tè non era affatto ma tale sembrava. La voce della donna le suona stranamente inconsapevole, come se non ricordasse affatto che si erano salutate molte e molte altre volte, alcune volte non come lei avrebbe sperato. Il mento abbassa serio mentre si avvia al lavabo cominciando a lavarsi le mani. "Dunque richiede una visita ginecologica....ha motivi validi per supporre di essere incinta?! Da quanto non ha il ciclo?" domanda informale, attendendo anche solo una debolezza della donna che sembrava davvero smarrita, ma non accennando ne a come si chiamasse ne a dirglielo tantomeno. Se era visita di Routine le era semplicemente stata affidata come paziente e non sapeva chi la somma fosse in realtà, meglio tacere.
Sibilla [Secondo Piano-Ambulatorio Ginecologico]
Ashalind [ambulatorio] Il modo di porsi pareva il solito della donna che aveva già conosciuto, ma non del tutto, non quella orrenda maschera di gelo e innocenza maligna che la avvolgeva come una coperta. Si volta asciugandosi le mani con un panno, ed andando a prendere la brocca del tè ormai pronto, per poi versarlo in un bicchiere. "A cinque dovrebbe prendersi più cura di sè!" inizia, non un'esitazione ne un tradimento nel proprio sorridere e nel porgere il bicchiere alla donna "avanti beva l'aiuterà a distendere....i nervi!" termina posandogli tra le mani il calore della tazza ed andandosi a sedere allo scrittorio. "Mi occorrono il suo nome e quello del padre, la razza e eventuali appunti se ne hà sulllo stato in cui si trova. Ha notato perdite, dolore, gonfiori nausea insolita...qualsiasi cosa in questi mesi?!" domanda attenta alle mosse della donna.
Sibilla [Secondo Piano-Ambulatorio Ginecologico]
Ashalind [ambulatorio] Termina di scrivere gli appunti dettatele dalla donna ed infine posa la pergamena e la penna d'oca nel calamaio, si volta prima di proferare nuovamente "Bene ora potete anche spo.." si ferma un secondo per osservare la donna giocherellare con quel bicchiere di tè "ma insomma è solo tè veda di berlo e poi si spogli dietro quel paravento!" dice indicandoglielo con la destra. "Troverà un camice se lo infili e si distenda sul lettino a pancia in sù! e veda di muoversi!" aggiunge tornando a lavarsi le mani in fretta.
Sibilla [Secondo Piano-Ambulatorio Ginecologico]< Alza un sopracciglio osservando Ashalind scrivere, quindi prende un sorso di te, silenziosa, per poi ascoltare le parole della donna, non pare adirarsi per il modo in cui la sacerdotessa le pronuncia, si limita solo a sogghignare, per poi posare il bicchiere ancora mezzo pieno sul primo ripiano che incontra] mi spiace, ma era forse troppo caldo [commenta solo, in effetti ne ha bevuto poco, non giocherellava per una qualsiasi forma di ritrosia verso la sacerdotessa, semplicemente stava pensando, e non si era resa conto di giocherellare con il bicchiere, le parole lievemente concitate della donna l'hanno però messa lievemente in allarme, si avvia verso il paravento, iniziando a spogliarsi, silenziosa, lascia scivolare il vestito a terra e indossa il camice, per poi avviarsi verso il lettino, sdraiandosi con calma e lentezza a pancia in su]
Ashalind [ambulatorio] Un sorso solo ma meglio che niente la pozione avrebbe cominciato a funzionare ugualmente, si era premurata infatti di lasciarla ad alto contenuto di principio attivo senza filtrarla, sarebbe bastata. Quindi torna inbdietro andando a sedere sullo sgabellino che le avrebbe eprmesso di visitare la donna. Una leggera pacca alle di lei gambe per dirle di tirarle sù "Se non vi dispiace poggiate la pianta dei piedi sul lettino!" per poi passare ad esaminarla delicatamente. Niente dilatazioni sospette o sangue. Alza appena lo sguardo per controllare che la morte vivente cominciasse a fare almeno un blando effetto. Il bicchiere l'aveva posato poco lontano, ma gli aromi avrebbero coperto il suo innocente scherzo. Quindi ritorna immediatamente a concentrarsi.
Sibilla [Secondo Piano-Ambulatorio Ginecologico][sbatte le palpebre un paio di volte, annuendo distrattamente alle parole della donna, mentre gli occhi vagano ancora per la stanza che le pare tanto famigliare quanto sconosciuta, la strana sensazione di Dejavù che non scompare mai...sbatte ancora le palpebre, alzando la mano per sfiorarsi la fronte, strizza gli occhi un paio di volte senza rendersi pienamente conto della visita di Ashalind, con la testa che pare sospesa, come immersa in una bolla d'aria, i sensi ovattati e lo sguardo perso abbassa la mano, sbattendo ancora le palpebre, qualcosa le dice che è stata ingannata...non solo, il the pare improvvisamente ricordarle altri sapori, o forse è solo un'impressione e quella che sta provando è solo stanchezza dovuta alla gravidanza].
Ashalind [ambulatorio] Sospira si rialza dallo scranno, e osserva la misera creatura che si trova di fronte, senza uno straccio di ricordo che risorsa sarebbe stata per lei, nulla . E poi a cosa valeva. Va verso il bicchiere che aveva lasciato e lo prende per poi rovesciarlo dentro al tinello. "Era soporifera ma si sentirà meglio glielo garantisco!" quindi una pausa solo per sapere come riordinare i pensieri "Stà bene per adesso, mi faccia sapere se le vengono perdite o altro provvederò ad aiutarla!Arrivederci Sibilla!" quindi si avvia e si siede sula primo sgabello che incontra.
Sibilla [Secondo piano- Ambulatorio ginecologico][sbatte ancora le palpebre, portando nuovamente la mano agli occhi, riabbassa le gambe e si raddrizza lievemente] soporifera?...[domanda, ancora scombussolata, socchiude gli occhi fissando la donna che si avvia verso uno sgabello, sbatte ancora le palpebre e scende lentamente dal lettino, raddrizzandosi e cercando di svegliarsi meglio che può, scuote lentamente la testa e si avvia verso il paravento, lentamente] perchè mi ha dato una pozione soporifera? [domanda, mentre si toglie con lentezza il camice, prendendo poi gli abiti che inizia a reindossare, con lentezza data dallo scombussolamento che la pozione le ha procurato, stringe gli occhi alcuni secondi e poi li riapre, leggermente barcollante nel suo fare].
Ashalind [ambulatorio] "Non si ricorda nulla di noi?! A parte il suo nome?!" domanda quasi timorosa nel chiederglielo. La voce stanca, come se fosse gravata da pesi troppo immani per continuare.
Sibilla [Secondo Piano-Ambulatorio Ginecologico] di...noi? [domanda, dopo essersi vestita ed essere uscita da dietro il paravento, si aggiusta con le mani l'acconciatura, gli occhi ancora leggermente vacui a causa della pozione ingerita, fissa Ashalind, gli occhi che si assottigliano] cosa dovrei ricordare? [i suoi dubbi tornano a galla, le frasi dette a metà, i ricordi e i dejavù, socchiude maggiormente gli occhi, avvicinandosi a Ashalind] cosa sa lei che io non so...? [è una domanda gia fatta a Rachel e a Shane a suo tempo, domande sviate con facilità, discorsi interrotti a metà e scuse banali riguardo alcuni buchi di memoria].
Ashalind [ambulatorio] Abbassa lo sguardo, era chiaro che non ricordava nulla ne di sè ne degli altri, a cosa sarebbe servito chiederglielo. "Nulla! Ineffetti!" quindi ora le va incontro per stringerle finalmente la mano "Sono Ashalind na Angavar, Somma sacerdotessa d'oltretomba! Si riguardi e a presto!" dice terminando ciò che le voleva dire.
Sibilla [Secondo Piano-Ambulatorio Ginecologico]