Lo spazio del player

II° Gravidanza di Sibilla Madenego

  • Messaggi
  • § Ashalind §
    00 01/06/2008 11:36
    I° Visita al San Mungo
    Il silenzio del San Mungo è interrotto dalla visita di una donna che la Somma Sacerdotessa ben conosce ma che a quanto pare l'altra manifesta d'aver dimenticato. La donna è chiaramente incinta di oltre cinque mesi e la visita viene effettuata dalla Somma come in ogni normale circostanza.

    Ashalind [secondo piano - ambulatorio ginecologico] Posa lo strumento in ferro appena pulito e lucidato sul carrellino delle inservienti, i pensieri concentrati su un'unico scopo le rendevano i tratti del volto leggermente tirati, seri mentre la sacerdotessa aspettava nell'ala dedicata l'arrivo della paziente. Il gufo diceva chiaro e tondo che necessitava di una visita per sospetta gravidanza, ma quello che stupiva la somma era la firma, un'unica persona che conosceva Sibilla era di nuovo incinta. Sospira riponendo l'ennesimo attrezzo e voltandosi rimesta nella pozione. Si abbassa per sentirne l'odore troppo evidenziativo di ciò che era e con la destra prende una manciata di menta aromatizzata al limone per stordirne il riconoscimento.

    Sibilla [Sacondo piano-Corridoio] cammina con passo regolare lungo il lungo corridoio che porta all'ambulatorio di ginecologia, ha un vago dejavù, come se fosse gia stata in quel lugo, strano, lei non lo rammenta affatto, una strana sensazione, come se stesse cercando di ricordare qualcosa di estremamente importante...ma l'ombra nera dell'incantesimo di Phoenix sopprime il tentativo di ricordare, e lei si da pace, fermandosi ogni tanto, controllando i nomi accanto alle porte degli ambulatori, per poi fermarsi davanti alla sua meta, silenziosa, fissa la porta bianca candida, alcuni istanti, in cui si guarda attorno, come ulteriore controllo del luogo intorno a lei, alza la mano, bussando delicatamente, gli occhi verdi che si illuminano per alcuni istanti, come se un flash li avesse presi in pieno, o forse è stata solo un'impressione esterna, bussa delicatamente e porta entrambe le mani sul ventre, attendendo, paziente, la gonna nera che fruscia appena, sfiorando gli stivaletti neri e lucidi.

    Ashalind [ambulatorio] Due colpetti alla porta, o forse anche di più, lentamente solleva la testa portando il mento dritto e sistemando i lunghissimi capelli biondo rame legati per metà e tenuti da un'alto concio, girandosi poi verso la porta. "Avanti!" profera in tono ben udibile ma attento a qualunque mossa, e pronta a ricevere qualunque sorpresa dall'esterno, quelli non erano bei tempi per i maghi ne per i babbani. Un'ultima occhiata all'intruglio a parte che aveva assunto il colore e l'odore di un qualunque tè.

    Sibilla [Secondo Piano-Ambulatorio Ginecologico]
    Ashalind [Ambulatorio] Finalmente la paziente apre ed entra nella stanza, l'aroma del tè ormai si era ben diffuso, che per altro tè non era affatto ma tale sembrava. La voce della donna le suona stranamente inconsapevole, come se non ricordasse affatto che si erano salutate molte e molte altre volte, alcune volte non come lei avrebbe sperato. Il mento abbassa serio mentre si avvia al lavabo cominciando a lavarsi le mani. "Dunque richiede una visita ginecologica....ha motivi validi per supporre di essere incinta?! Da quanto non ha il ciclo?" domanda informale, attendendo anche solo una debolezza della donna che sembrava davvero smarrita, ma non accennando ne a come si chiamasse ne a dirglielo tantomeno. Se era visita di Routine le era semplicemente stata affidata come paziente e non sapeva chi la somma fosse in realtà, meglio tacere.

    Sibilla [Secondo Piano-Ambulatorio Ginecologico]
    Ashalind [ambulatorio] Il modo di porsi pareva il solito della donna che aveva già conosciuto, ma non del tutto, non quella orrenda maschera di gelo e innocenza maligna che la avvolgeva come una coperta. Si volta asciugandosi le mani con un panno, ed andando a prendere la brocca del tè ormai pronto, per poi versarlo in un bicchiere. "A cinque dovrebbe prendersi più cura di sè!" inizia, non un'esitazione ne un tradimento nel proprio sorridere e nel porgere il bicchiere alla donna "avanti beva l'aiuterà a distendere....i nervi!" termina posandogli tra le mani il calore della tazza ed andandosi a sedere allo scrittorio. "Mi occorrono il suo nome e quello del padre, la razza e eventuali appunti se ne hà sulllo stato in cui si trova. Ha notato perdite, dolore, gonfiori nausea insolita...qualsiasi cosa in questi mesi?!" domanda attenta alle mosse della donna.

    Sibilla [Secondo Piano-Ambulatorio Ginecologico]
    Ashalind [ambulatorio] Termina di scrivere gli appunti dettatele dalla donna ed infine posa la pergamena e la penna d'oca nel calamaio, si volta prima di proferare nuovamente "Bene ora potete anche spo.." si ferma un secondo per osservare la donna giocherellare con quel bicchiere di tè "ma insomma è solo tè veda di berlo e poi si spogli dietro quel paravento!" dice indicandoglielo con la destra. "Troverà un camice se lo infili e si distenda sul lettino a pancia in sù! e veda di muoversi!" aggiunge tornando a lavarsi le mani in fretta.

    Sibilla [Secondo Piano-Ambulatorio Ginecologico]< Alza un sopracciglio osservando Ashalind scrivere, quindi prende un sorso di te, silenziosa, per poi ascoltare le parole della donna, non pare adirarsi per il modo in cui la sacerdotessa le pronuncia, si limita solo a sogghignare, per poi posare il bicchiere ancora mezzo pieno sul primo ripiano che incontra] mi spiace, ma era forse troppo caldo [commenta solo, in effetti ne ha bevuto poco, non giocherellava per una qualsiasi forma di ritrosia verso la sacerdotessa, semplicemente stava pensando, e non si era resa conto di giocherellare con il bicchiere, le parole lievemente concitate della donna l'hanno però messa lievemente in allarme, si avvia verso il paravento, iniziando a spogliarsi, silenziosa, lascia scivolare il vestito a terra e indossa il camice, per poi avviarsi verso il lettino, sdraiandosi con calma e lentezza a pancia in su]

    Ashalind [ambulatorio] Un sorso solo ma meglio che niente la pozione avrebbe cominciato a funzionare ugualmente, si era premurata infatti di lasciarla ad alto contenuto di principio attivo senza filtrarla, sarebbe bastata. Quindi torna inbdietro andando a sedere sullo sgabellino che le avrebbe eprmesso di visitare la donna. Una leggera pacca alle di lei gambe per dirle di tirarle sù "Se non vi dispiace poggiate la pianta dei piedi sul lettino!" per poi passare ad esaminarla delicatamente. Niente dilatazioni sospette o sangue. Alza appena lo sguardo per controllare che la morte vivente cominciasse a fare almeno un blando effetto. Il bicchiere l'aveva posato poco lontano, ma gli aromi avrebbero coperto il suo innocente scherzo. Quindi ritorna immediatamente a concentrarsi.

    Sibilla [Secondo Piano-Ambulatorio Ginecologico][sbatte le palpebre un paio di volte, annuendo distrattamente alle parole della donna, mentre gli occhi vagano ancora per la stanza che le pare tanto famigliare quanto sconosciuta, la strana sensazione di Dejavù che non scompare mai...sbatte ancora le palpebre, alzando la mano per sfiorarsi la fronte, strizza gli occhi un paio di volte senza rendersi pienamente conto della visita di Ashalind, con la testa che pare sospesa, come immersa in una bolla d'aria, i sensi ovattati e lo sguardo perso abbassa la mano, sbattendo ancora le palpebre, qualcosa le dice che è stata ingannata...non solo, il the pare improvvisamente ricordarle altri sapori, o forse è solo un'impressione e quella che sta provando è solo stanchezza dovuta alla gravidanza].

    Ashalind [ambulatorio] Sospira si rialza dallo scranno, e osserva la misera creatura che si trova di fronte, senza uno straccio di ricordo che risorsa sarebbe stata per lei, nulla . E poi a cosa valeva. Va verso il bicchiere che aveva lasciato e lo prende per poi rovesciarlo dentro al tinello. "Era soporifera ma si sentirà meglio glielo garantisco!" quindi una pausa solo per sapere come riordinare i pensieri "Stà bene per adesso, mi faccia sapere se le vengono perdite o altro provvederò ad aiutarla!Arrivederci Sibilla!" quindi si avvia e si siede sula primo sgabello che incontra.

    Sibilla [Secondo piano- Ambulatorio ginecologico][sbatte ancora le palpebre, portando nuovamente la mano agli occhi, riabbassa le gambe e si raddrizza lievemente] soporifera?...[domanda, ancora scombussolata, socchiude gli occhi fissando la donna che si avvia verso uno sgabello, sbatte ancora le palpebre e scende lentamente dal lettino, raddrizzandosi e cercando di svegliarsi meglio che può, scuote lentamente la testa e si avvia verso il paravento, lentamente] perchè mi ha dato una pozione soporifera? [domanda, mentre si toglie con lentezza il camice, prendendo poi gli abiti che inizia a reindossare, con lentezza data dallo scombussolamento che la pozione le ha procurato, stringe gli occhi alcuni secondi e poi li riapre, leggermente barcollante nel suo fare].

    Ashalind [ambulatorio] "Non si ricorda nulla di noi?! A parte il suo nome?!" domanda quasi timorosa nel chiederglielo. La voce stanca, come se fosse gravata da pesi troppo immani per continuare.
    Sibilla [Secondo Piano-Ambulatorio Ginecologico] di...noi? [domanda, dopo essersi vestita ed essere uscita da dietro il paravento, si aggiusta con le mani l'acconciatura, gli occhi ancora leggermente vacui a causa della pozione ingerita, fissa Ashalind, gli occhi che si assottigliano] cosa dovrei ricordare? [i suoi dubbi tornano a galla, le frasi dette a metà, i ricordi e i dejavù, socchiude maggiormente gli occhi, avvicinandosi a Ashalind] cosa sa lei che io non so...? [è una domanda gia fatta a Rachel e a Shane a suo tempo, domande sviate con facilità, discorsi interrotti a metà e scuse banali riguardo alcuni buchi di memoria].

    Ashalind [ambulatorio] Abbassa lo sguardo, era chiaro che non ricordava nulla ne di sè ne degli altri, a cosa sarebbe servito chiederglielo. "Nulla! Ineffetti!" quindi ora le va incontro per stringerle finalmente la mano "Sono Ashalind na Angavar, Somma sacerdotessa d'oltretomba! Si riguardi e a presto!" dice terminando ciò che le voleva dire.

    Sibilla [Secondo Piano-Ambulatorio Ginecologico]
  • § Ashalind §
    00 30/11/2008 10:18
    Nascita di Mordred
    Sibilla è al cimitero e le doglie cominciano a farsi sentire. Aiutata da Lenny arrivano entrambi alla chiesa del cimitero, dimora della Somma Sacerdotessa. Ella li vede ed apre loro le porte, Sibilla sarà costretta a partorire sull'altare ma essendo podalico le cose non andranno bene. Il bambino inizialmente nascerà morto e sarà la Somma a richiamare indietro al mondo la sua anima sospesa aiutata da Lenny e da una giovane aspirante accolita Christine.

    Ashalind [interno - chiesa] Un rumore sinistro, metallico arriva dalla sacrestia, la donna che vi è all'interno non pare quasi + la stessa. La notizia che Lucian era arrivato in città l'aveva travolta come un'onda marina lasciandola senza pensieri, senza soluzioni. La coppa appena caduta risolleva con la sinistra cercando di non farla cozzare oltre, le mani le tremano e la paura comincia ad attanagliarle il cuore. Un lungo respiro cerca di prendere, chiude gli occhi, ascoltando l'atmosfera. Qualcosa stà per oltrepassare la bariera, qualcosa che riesce a spostarla come un velo.

    Sibilla [Cimitero]

    Lenny [viale] puff, ecco che lenny spunta dal nulla materializzandosi sotto la statua pensata al viale ovest. Si guarda intorno la madre non è ancora arrivata eppure dovrebbe essere qui. Arriccia il naso come fosse un segugio. Indi si muove in direzione del suo profumo. Passo dopo passo sempre più sicuro della direzione insieme al fiuto. Si aggira tra le tombe. Ecco che uscito allo scoperto la vede lì ferma. Aumenta il passo nella sua direzione tentando di prendere il braccio alla donna.

    Ashalind [interno - chiesa] La giara con l'acqua per la divinazione prende fra le mani incaminandosi verso l'altare e uscendo nella navata principale. Il piatto d'argento che di solito usava era lì fermo al suo solito posto. Si siede e posa la giara per terra, attende mani in gembo conserte. Il cambiamento di vibrazione nella bariera era + che percettibile. Chiude gli occhi, due auree, una incrinata, doveva essere qualcosa di +, forse tre in vero ma la terza è sfocata priva di consistenza. Un secondo e la consapevolezza della terza aurea aumenta improvvisamente incrinando di nuovo i piani astrali, come se fosse solo ora sveglia ed un secondo prima dormiente. la sacerdotessa riapre gli occhi di botto, fissando il portone d'ingresso.

    Sibilla [Cimitero] sto...bene dobbiamo trovare le sacerdotesse...subito.. è giunto il momento mio caro.. mh. andiamo li.

    Lenny [viale] risponde al sorriso. Tutta la parte destra del corpo è a sua disposizione per sorreggersi tuttavia la madre sceglie il braccio. La osserva la pancia è grande cosa normalissa. Fra poco nascerà suo fratello Mordred ed è felice. cammina lentamente affianco alla madre tentando di andare alla sua stessa velocità. Osserva direzione della mano, indi si muove verso la chiesetta che a prima potrebbe sembrare vuota e vecchia chiede alla madre continuando a camminare

    Ashalind [interno- chiesa] Non ha bisogno di vedere chi è, non ha bisogno di sollevare la giara ma lo fà. Lentamente l'acqua scende nel piatto e fra le sue onde si delineano i profili di coloro che fuori dalla soglia stanno giungendo. Ancora chiude gli occhi, non è ancora iniziato ma un'altra stortura si evidenzia nelle auree, la terza da un'altro iolento scossone crescendo di nuovo. Riapre gli occhi e nella polla vede Sibilla piegarsi in due con l'arrivo della prima doglia.

    Sibilla [Cimitero] non lo so..ma ora non posso camminare e la chiesa è l'unico posto... relativamente sicuro.. Il lord teme un attacco da parte dei ribelli ora che sono debole...Lenny...nel caso mi fido di te..

    Lenny [viale] L'espressione di dolore nel vedere per la prima volta Sibilla veramente debole. Ecco un'altra fitta lo vede e lo sente sul suo braccio ne restano i segni della stretta. Il dolore dev'essere enorme. Indi sposta il braccio facendolo passare attorno al suo collo tenendola col busto. Indi si muove velocemente verso la chiesa in più in fretta possibile facendo attenzione a non danneggiare la madre.

    Ashalind [interno chiesa] Le labbra serra, per terrore o semplicemente pura paura. Fissa la scena sbalordita, possibile, proprio in un momento simile, nemmeno gli astri avrebbero guardato con favore un simile evento poichè la luna si apprestava all'eclissi di sole. Un saturnide, chissà quale nome gli sarebbe stato dato in encomio. Si volta di scatto camminando velocissima verso l'altare, non aveva scelta. Ambo le braccia porta a scaraventare da una parte tutte le insegne e le decorazioni, alcune si frantumano al suolo, altre semplicemente rotolano via. La grande vetrata dietro l'altare illumina la scena in modo talmente spettrale da far apparire il tutto come una cripta, dalla finestra non velata giunge la luce offuscata del sole quasi coperto del tutto. Alla porta ora si dirige a grandi passi andandola poi a spalancare con ambo le mani attendendo coloro che arrivavano.

    Sibilla [Cimitero] lo sto facendo.. Ecco la sacerdotessa Lenny,... portami dentro..

    Lenny [viale] Le porte si aprono bisogna fare molto presto. Indi continua a camminare, sente gli sforzi di Sibilla essere sempre più frequenti e poco profondi. Passo dopo passo sforzo dopo sforzo giungono all'altare. Ora respira e con uno sforzo tenta di tirare su la madre per posarla piano sull'altare. Non c'è nessun'assistente dovrebbe farlo lui. Lasciata la madre lì sull'altare al sicuro, indi gli si avvicina accarenzzandogli delicatamente la fronte. osservando il viso sofferente

    Ashalind [interno- altare] Senza tante cerimonie osserva il ghigno di Sibilla, le mani le tremano incredibilmente. Li lascia passare e rimette mano ai battenti, prima di chiuderli accompagnandoli lentamente è inevitabile guardare fuori, terrorizzata dalla possibile comparsa di Lucian. Un gran fragore quando finalmente chiude e spranga il portone. Veloce si gira e corre verso l'altare. Le basta uno sguardo, il volto contratto, il biancore le contrazioni dovevano essere cominciate. Alza lo sguardo e si rivolge allo sconosciuto "Dovrà aiutarmi lei!" sentenzia prima di proseguire "Vada di là troverà pentole e pezze pulite, accenda il fuoco e faccia bollire molta acqua, poi porti pezze a acqua di quà insieme a un coltellino si muova!" ordina perentoria, non servivano le cerimonie in quell'occasione.

    Sibilla [Cimitero] fai come ti dice la sacerdotessa Lenny.. lei..

    Lenny [viale] Non c'è nessuno deve aiutare lui la madre. Ha un pò di paura ma non la dà a vedere. Deve prendersi la responsabilità. Come ogni chiesa doveva avere una sacrestina, entra dentro un buco guidato dall'istinto si trova nella cucina. Apre due sportelli e trova una pentola abbastanza grande per l'acqua che deve portare alla sacerdotessa. Va nel rubinetto riempie il contenitore di ferro. Lo mette su un aggeggio scuro vecchio, usato ma usabile per sostenerte i calderoni non molto grossi adatto per la pentola. Estrae la bacchetta si concentra pensando al fuoco che deve creare. Giunto alla potenza giusta esclama Incendio. muove il polso in sensi orari del polso. La direzione è la pentola. Dalla bacchetta esce della luce gialla che va a toccare il fondo del calderone accendendo il fuoco. Ora mentre l'acqua bolle va a cercare degli stracci.

    Ashalind [interno - altare] Il gioco del destino che và a ripetersi, sorride, amaramente a tutti ma non a lei. Squote la testa posando ambo le mani al ventre della donna, guardandola di sbieco di sottechi come in cerca di qualcosa. "Ti agiti e ragli come un'asina, stai calma e vedi di concentrarti, senti che si stà muovendo?"dimanda mentre senza badare troppo al resto solleva la matassa di gonne che si porta dietro, troppo complicato quindi senza stare troppo a domandarsi se le farà piacere le strappa sistematicamente allargandole a forza le caviglie e le gambe.

    Sibilla [Cimitero] Asina? bada a come parli.....sacerdotessa.. ti avrei gia uccisa se non fossi indispensabile per la buona riuscita del parto

    Lenny [viale] Il fiuto è l'istinto l'aiutano nel trovare degli stracci, nel tornare vedere che l'acqua bolle e fuma. Indi punta la bacchetta sul calderone. L'incanto che vuole lanciare è semplice. Indi si concentra e facendo mezzo giro di polso dice . Il calderone di alza rispondendo al comando dell'animagus. Così lo manda in avanti, mentre con l'altra mano tiene gli stracci asciutti e puliti. Giunto davanti alle due signore diced alla sacerdotessa avvicinandosi sempre più.

    Christine [Cimitero – Chiesa] Silente la figura della ragazza si appresta a raggiungere il cimitero, le di lei cristalline iridi vagano per tutta la struttura del loco a scrutare ogni minimo particolare, in volto solo un espressione cupa e piena di rimorso, d’altronde oggi la sua Preside, sibilla , doveva partorire in quel loco ad un’ora prestabilita da tempo ed invece lei che fa? Si sveglia all’alba quasi a contare le ore che separavano l’incontro per poi perdersi nella strada del cimitero. Indosso un vestitino rosa chiaro che si confonde con la di lei pelle, una stoffa pregiata e al contempo soffice e perfetta. Ai piedi dei sandali anche loro pregiati che si abbinavano in qualche modo al vestito; i di lei biondi capelli erano lasciati liberi di svolazzare al vento e senza l’ausilio di mollettine o spille. Qualche istante passa prima che si decide ad entrare nella chiesa, silente muove qualche lento e sensuale passo verso l’edificio per poi udire delle voci, una la riconosce subito,Ashalind, la somma sacerdotessa. Così, senza esitare un istante si appresta ad entrare e a vedere la scena, muove ancora qualche altro passo per poi pronunziare << Emh … Salve .. >> Piccola pausa per poi concentrarsi e cercare di proseguire << Scusate se sono arrivata in ritardo ma accidentalmente mi sono persa nella strada dell’arrivo al cimitero. >> Balbetta, d’altronde la si può capire perché la situazione non è delle migliori, così decide di guardare altrove e nota l’ingresso della chiesa , fredda come non mai anche se la fuori c’era un caldo asfissiante e nel soffitto a cupola vi erano rappresentati dei dipinti di cui la ragazza non sa decifrare alcune persone, a dirla tutta non sa decifrare niente di quei dipinti..

    Ashalind [altare] Le parole di Sibilla non fanno altro che alimentare il fuoco che covava la sacerdotessa, da una parte l'assassino che la inseguiva, dall'altra vecchi dissapori. Fa un mezzo giro e prende la partoriente per il colletto in malo modo "sentimi bene adesso" vicinissima al viso della donna "tuo figlio nasce con l'eclissi di sole che vedi alla tua sinistra, uno dei presagi + infausti del mondo magico" fa una pausa arresta il respiro e quando riprende sussurra come una serpe "e per di più è podalico. La tua vita e la sua sono nelle mie mani ora, fai attenzione a quello che dici!" quindi la lascia e si volta verso Lenny che nel frattempo era tornato "posa quì e fai attenzione a non caderci dentro!Mettiti dietro la sua schiena e fai in modo che non si stenda mai, spingi contro la sua schiena quando si ribella!" quindi ritorna tra le gambe della donna "alla prossima contrazione..." con tono acido quasi canzonatorio di rivolge a sibilla "prova a spingere...in avanti piegati e spingi,tutto chiaro?!" dimanda prima di voltarsi verso l'accolita "vieni quì coraggio!" chiede con voce + dolce.

    Sibilla [Altare] e allora fai bene il tuo lavoro sacerdotessa oh...lui è un presagio infausto Sacerdotessa.. so come funziona...non è la prima volta..

    Lenny [viale] Posa il calderone dove gl'indica la donna. gli stracci la lascia sull'altare . Il tempo di voltarsi per vedere chi vi è lì. Christine ecco dov'è andata, quando Phoenix gli ha detto alla sacerdotessa di prendersi la ragazzina. Un debole fiato esce , per poi andare dietro a Sibilla, ed iniziare a spingere per tentare di farle assumere una posizione piegata. Indi attende spingendo con tutte le forze nella posizione inversa a ciò che vorrebbe fare il corpo di Sibilla.

    Christine [Cimitero – Chiesa] Rimane in quella posizione per degli istanti che a lei sembrano ore, in pratica le sembra di essere una statua marmorea in attesa che qualcuno le parli. Or le iridi si riposano sul terzetto e nota la figura di Ashalind prendere per il colletto la Preside Sibilla e pronunziarle qualcosa quasi sibilandole e di conseguenza fa ella, la fissa per poi ascoltare le parole della Sacerdotessa ed avvicinarsi con passi sensuali verso loro << Eccomi, scusami ancora .. >> Detto questo chiude le iridi per ragionare e soprattutto per levare la balbuzie che la stava assalendo in quel momento << Cosa devo fare ? >> Pronunzia ora tutto di un fiato per non impicciarsi in qualche parola. Or lo sguardo fissa la preside che a sua volta ricompie il gesto, ma poco le importa perché a distrarla vi è il proferare di Lenny, lui sapeva il suo nome, così sbarra le palpebre e subito dopo decide di ignorarlo e lo liquida con un occhiataccia per poi attendere il pronunziar della Sacerdotessa.

    Ashalind [altare] Ora la pazienza le scappa per davvero, prima verso Lenny "E su avanti si muova lei!" quindi si rivolge a Sibilla "quando la senti spingi, io cercherò di aiutarti ma non sò come è messo ancora quindi cerca di spingere e basta, respira e poi riprova anche se non lo senti!" parole fredde pronunciate di fretta, se il bambino rimaneva lì per molto c'era il pericolo che soffocasse. "Christine muoviti...vieni quì! Cerca di tenerle le ginocchia!" dice infine aspettando che la donna si decida.

    Sibilla [Altare]

    Lenny [viale] Era il momento di agire basta perdere tempo. Cosi inizia a spingere con tutte le forze nella posizione inversa alla madre. A quando pare il fatto che il bimbo sia podalico dev'essere un problema. Non lo sa non se ne intende di ste cose. Non si è informato nulla. Sapeva che nel mondo babbano non si doveva fare nulla facevano tutto loro. Qui evidentemente no. Spinge allo stesso ritmo della madre, perchè solo quando ha le contrazione si piega all'indietro per distendersi. Ecco che di nuovo un'altra contrazione a giudicare dall'ulro dev'essere molto dolorante. Come altrettando dev'essere lo sforzo per tenerla piegata.

    Christine [Cimitero – Chiesa] Le gambe le tremavano e silente si decide a muoversi al solo pronunziare della sacerdotessa << Si scusami .. >> Detto questo si avvicina alle figure delle due donne e si mette in ginocchio per poi mordersi il labbro per il dolore del ginocchio contro la terra, ma cerca di mettere a fuoco solo un immagine per evitare di rovinare tutto, così afferra le gambe della Preside e cerca di tenerle aperte e ferme immobili quasi come se fosse una statua di Bronzo. Dopo pochi istanti già si stanca a stare ferma in quella posizione ma deve assolutamente resistere se non vuole rovinare tutto così chiude le iridi in attesa di qualche movimento. Le urla della donna le arrivano perfettamente alle di lei orecchie ma silente cerca di rimanere immobile senza sbraitarle contro e senza rovinare quasi due ore di lavoro, a giudicare dal tono della voce della Sacerdotessa si era un po’ innervosita e quindi meglio non chiederle altro di inopportuno anche se qualche termine ancora non l’ha ben capito, ma fa niente..

    Ashalind [altare] Il tempo non era nemmeno dalla loro, piccole goccie di sudore imperlano la fronde della sacerdotessa mentre cerca di capirea situazione. Alla spinta di Sibilla è più vicino ma qualcosa non và, il piedino che vede doveva essere il destro, nella posizione peggiore possibile dovevano muoversi anche se al bambino avrebbe rischiato di rompere un femore. La destra porta al monticello superiore e spinge in basso poggiando tutto il peso in modo da dilatarla il più possibile. "Ora avanti spingi adesso muoviti!" la sinistra già pronta a tirare quel piccolo piede fino a farlo uscire il più velocemente possibile.

    Sibilla [Altare] fallo vivere

    Lenny [viale] La solita fortuna le cose non vanno per nulla bene forse il bimbo morirò forse no. E' fiducioso negli astri della sera precedente si sentiva che sarebbe capitato a giorni. Tutto andrà nel verso giusto almeno lo spera. Continua a spinge dietro la schiena della madre per impedire di andare indietro è tutta sudata lo sforzo è immane. Anche lui un pò lo è ma non quanto la madre. Tenta di passare la manica per asciugare almeno il sudore sulla fronte di

    Christine [Cimitero – Chiesa] Piccoli elettrizzanti attimi di silenzio passavano e la fronte della Preside continuava a illuminarsi di piccole goccioline di sudore, certo quella situazione sommato allo sforzo al peso di avere un bambino ed al dolore la dovevano far sentire proprio male, cerca di sorridere rassicurando la donna << Andrà tutto bene >> Detto questo riporta l’attenzione su una piccola gambina che stava fuoriuscendo dalla donna, ecco sembrava che le parole che avesse detto erano in fin dei conti parole per portare Sfiga. Silente chiude di nuovo le iridi, non che la vista di un bambino nascere la disgustava ma la vista di un bambino nato morto sì, cercava di non pensarci a tutti i costi anche perché quello che pensava spesso e volentieri si avverava quindi riapre le iridi e cerca di abbozzare un altro sorriso per rassicurarla. Poi lo sguardo si volta verso Lenny, lui sapeva il suo nome e lei nemmeno lo aveva inquadrato per strada, com’era possibile? D’altronde lei non lei non conosceva nessuno se non la Sacerdotessa; quindi era più che sicura che nessuno sapeva il suo nome, o era un veggente o era un Mostro, un Alieno, ma più che altro era un uomo o figlio o parente che sia che si stava preoccupando per la donna.

    Ashalind [altare] Finalmente il corpo leggermente violaceo del bambino esce, anche troppo velocemente, e per di più senza la disgrazia di una gamba rotta da neonato, ma senza un suono.Subito la sacerdotessa lo solleva prendendo di corsa una pezza pulita per avvolgerlo. Si allontana di qualche passo, constatando che in effetti il respiro era assente. Un brivido di paura le scorre giù per la spina dorsale, un'occhiata all'eclissi quasi completa. Inspira, niente sente, nessuno solo le linee di energia che scorrevano attorno. Probabilmente l'anima aleggiava lì da qualche parte. Le dita della sinistra solleva posandole sul petto del piccolo e prendendo a sussurrare una cantilena antica ondeggiando la testa. Si blocca indietro la testa prima di proferire "Vitae infundo...vitae scindo!" qualcosa muove, come un colpo alle linee che sembrano cadere e riportare tutto al presente mentre le dita ora teneva sulla fronte di un bambino che prende subito a piangere vitale perdendo lo spaventoso colorito bluastro della morte. Un'occhiata di nuovo all'eclissi da la sacerdotessa: completa, ogni lembo di sole si spande come facendosi spazio e illuminando di nero il disco lunare, nello stesso istante in cui le linee cadono.

    Sibilla [Altare] Lenny... il mio piccolo mordred... sacerdotessa?...

    Lenny [chiesa] Un ultimo sforzo nel tenere Sibilla nella posizione dovuta. Il bimbo esce ma non si ode il lamento. Un brivido un espressione impaurita mentre temendo il peggio tenta di abbracciare da dietro la madre, tirandola a se facendola appoggiare così sul suo corpo. Non riesce a parlare resta zitto ed attende il riscontro della sacerdotessa. Che inizia a proferare cose per lui senza senso prima di sentire di per la prima volta il piano infantile di Modred. Suo fratello. Un sorriso dicendo alla madre <è nato , è nato mio fratello> inizia a sorridere tentando di baciare il capo della madre eccitato per quel bimbo.

    Christine [Cimitero – Chiesa] Silente rimane in quella posizione per poi sorridere, un sorriso sincero al veder fuoriuscire in neonato, mette a fuoco lo sguardo e nota che la sua pelle ha un colore bluastro, quasi violaceo. Quindi questo vuol dire che era nato morto, oddea, sbarra le iridi per poi alzarsi e avvicinarsi alla sacerdotessa << Come sta? >> Ma prima che ella possa rispondere la donna inizia a cantare una lieve melodia per poi scagliare qualche parola contro il bimbo che subito dopo si mette a piangere. Nello sguardo di tutti può notare una grandissima felicità, nel mondo magico era nata una nuova creatura. Sorride compiaciuta per poi portare lo sguardo su Sibilla che sembra ignorarla, oramai esausta si era buttata giù, sorride ancora per poi avvicinarsi ai due e pronunziare << Complimenti >> Detto questo fissa Lenny per poi continuare << Scusa per prima, ero troppo in ansia, figurati, balbettavo anche. >> Sorride per poi attendere una di lui risposta speranzosa che la degni almeno di uno sguardo e non faccia come la Preside. Poi subito dopo ode il pronunziare del ragazzo, era il fratello , così oltre all’affermazione aggiunge << Complimenti anche a te >> Detto questo attende.

    Ashalind [altare] Ansima ancora, ancora portare un'anima alla vita non era cosa semplice, si volta e porta il bambino alla madre prima di lasciarsi andare appoggiandosi al parapetto dell'altare. la donna era piuttosto mal concia, difficilmente sarebbe rimasta di nu incinta ma sarebbe sopravvissuta. Solo allora Lucian ritorna a tomentarla. "La fortuna vi ha sorriso!" guardando fisso il cerchio di luce del sole che riprendeva il suo spazio luminoso. "Questo bambino sarà la fine di tutto!" pronunzia quasi in trance.

    Sibilla [Altare] il mio piccolo angelo nero... nato dalla morte... tuo padre sarà orgoglioso nel vederti..e il lord anche...

    Lenny [chiesa] Vede christine andare verso di lui. Sembra proprio cambiata in fondo dovrebbe saperlo lui. Era presente quando gli è stato imposto l'incanto. dice a Christine, ma l'attenzione è totalmente per il piccolo Mordred. dice col tono di voce quasi da stupido. Tenendo abbracciata Sibilla e con la manoandando a tenta di accarezza il fratellino. indi cerca la sacerdotessa per ringraziarla ma questa invece sembra in trance e rileva delle frasi terribili per altri ma non per lui. Resta a fissarla.

    Christine [Cimitero – Chiesa] Sorride per poi ascoltare il dire di Lenny << Di niente >> Ma subito dopo eccolo che assume lo stesso comportamento della Madre, l’attenzione tutta su quel piccolo tesserino, tzk. Silente si appresta verso L’uscita e subito dopo si avvicina a Ashalind ma nota che non è la cosa Migliore e così pronunzia in direzione d’ella << Tranquilla >> Piccolo e falso sorriso rincuorante per poi aprire il portone e mandare un po’ di luce dentro quel loco buio e tetro. Silente si appresta a liquidare tutti con un piccolo << Arrivederci >> quasi seccato e subito dopo si richiude la porta alle spalle come se niente fosse accaduto. Ovvero, per lei non è accaduto niente e quindi si dirige verso Hogwarts, non è la sua scuola ma d’altronde che per il Torneo treMaghi la ospita non le rimane altro che quella direzione.