POZIONE DEGLI INFERI
INGREDIENTI:
ASFODELO Radice dalla quale si ottiene l'infuso di Artemisia.
Nella Mitologia Greca, un'area dell'Ade, il regno dei morti, era detta la Prateria degli Asfodeli. Le anime, dopo aver varcata la soglia degli Inferi, con a guardia Cerbero, il cane a tre teste, attraversavano la Prateria degli Asfodeli e raggiungevano l'Erebo, al centro del quale c'era la reggia di Ade.
Nome comune di piante e fiori di alcune zone del Mediterraneo. L'Asfodelo erbacea perenne (Asphodelus ramosus) della famiglia delle Liliacee, spontanea nelle regioni mediterranee; ha radici tuberoso-fascicolate commestibili, fiori campanulati, bianchi o gialli, riuniti in pannocchia. Altre specie sono Asphodelus albus (il fiore sacro ai morti presso gli antichi Greci e Romani) e Asphodelus microcarpus.
ARTEMISIA
Genere di piante aromatiche, della famiglia delle Composite, il cui nome deriva dalla dea greca Artemide. Con tale nome si indica più propriamente l'Amarella, pianta spontanea, detta anche Artemisia delle siepi (Artemisia vulgaris), molto comune e infestante. Le specie di artemisia, per la maggior parte diffuse nell'emisfero boreale, possiedono foglie alterne, lobate o divise; fiori piccolissimi, gialli o biancastri, raccolti in capolini per lo più disposti obliquamente o penduli e riuniti in pannocchie o in brevi racemi. Oltre all'amarella esistono, tra le specie spontanee, l'assensio, il dragoncello e il genepì.
Per parere strettamente personale questa pozione va usata con molta cautela,dato che se usata incoscentemente può portare alla morte non apparente,ma reale.
Questa pozione va inoltre maneggiata con cautela se non si vuole finire bruciati vivi da un'esplosione,che potrebbe essere causata da un'eccessiva mescolatura di ingredienti o semolecemntec per iltroppo contatto con l'ossigeno
Cordiali saluti,
Fancy Slight 1 anno serpeverde
Buon eseguimento della traccia mancano, esauriente elencazione della maggior parte degli ingredienti conosciuti, gradito il commento personale....E
Aletha Sommerset
Nome: Pozione degli Inferi
Un’Infero è l’evocazione di uno spirito che una volta era in vita da parte di magia oscura eseguita da un mago. Dotato di potere e forza di persuasione distruttivi per chiunque sia vivo nelle sue vicinanze, il non- morto in questione è una creatura non viva ma che per mezzo di evocazione è ritornata a esercitare magia: non si tratta di un mago ma di un’evocazione oscura che cerca e vuole la vita. Gli Inferi sono tra le creature che popolano il mondo oscuro assieme ai Dissennatori, e ai Vampiri. I Dissennatori sono propensi a nutrirsi della felicità dei vivi, i Vampiri sono propensi a succhiare l’energia vitale mediante il sangue dei vivi, gli Inferi sono invece evocati al solo scopo di combattere per chi li evoca. Assumere la Pozione di Inferi per un vivo significa precipitarsi nello stato maledetto di Infero senza però essere morto, e senza alcuna speranza di tornare alla vita.
Si sa per certo da fonti attendibili che il Ministero della magia deliberò una serie di condanne che prevedevano l’uso di questa mescia per punire i maghi Oscuri dell’uso delle Arti Proibite. In seguito alla Convenzione di Bharwyld del 1776 il suo uso a tale scopo è stato messo al bando.Vi sono anche fonti dalle quali emerge la figura degli Inferi posti a protezione di un grande segreto magico, o di straordinari tesori del mondo Antico.
Ingredienti: Un quarto di sangue di Unicorno, Genzianella, polvere di Belladonna estratta a secco tre gocce di Veleno di scorpione, sette peli di Licantropo.
Preparazione: versare per prima la dose di polvere di Belladonna e miscelarvi la Genzianella. Riversarvi il sangue di Unicorno rimestando in senso antiorario per sei volte. Al quarto giro porre, una per giro, le tre gocce di veleno di Scorpione. Il sangue di Unicorno che sarà apparso argenteo al versamento comincerà ad assumere il rubio intenso della colorazione finale. A questo punto, rimestare in senso orario per sette volte e ad ognuna porre un pelo del Lican prelevato mentre la creatura si trova in stato di torpore indotto (utilizzare la soporifera) . Al termine del settimo giro la pozione risulterà di un viole brillante divisa da screziature rosse rubine. Dieci ore di esposizione alla prima notte senza luna le daranno l’effetto desiderato.
Effetti: procura la non-morte immediata se assunta in grandissima quantità, in dose estremamente limitata (due gocce al massimo) viene usata per indurre possessione in chi esercita magia oscura o per rendere più efficace l’evocazione degli Inferi.
Quasi perfetta elencazione degli ingredienti, assente il commento personale, ma da premiare la ricerca storica degli eventi..E