00 03/12/2007 22:41
Personaggi: Aletha, Maximillian
Luogo: Aula Pozioni

Aletha è chiusa dietro la cattedra del professore di pozioni, lo aspetta, sa che verrà prima o poi, ferita e maledette restava solod a domandarsis e sarebbe andata in torpore prima di vederlo. Fortunatamente è Maximilian a trovarla ed ella chiede al figlio di cucirle le palpebre poichè la maledizione faceva sanguinare i tessuti dalle parti molli e scoperte come occhi bocca naso e orecchie. Il ragazzo le cucisce le palpebre insieme senza cedere al pianto latente e lei gli affida il controllo della razza prima di lasciarlo per sempre.

Aletha [Aula Pozioni-cattedra] Dalla sera prima stava rannicchiata dietro la cattedra dell'aula pozioni, aspettando l'unica persona di cui desiderasse la morte immediata. Tremava la ragazzina, ancora terrrorizzata dall'idea di proscugarsi causa la maledizione. Al di lei fianco stavano una miriade di pezze rubate in infermeria, tutte sporche e zuppe di sangue di cui l'ultima viene appena gettata mentre dagli occhi le rosse lacrime sgorgavano come due piccoli ruscelli, segnandole il volto lungo le guance.
Maximilian [Corridoio] Aletha [aula-cattedra dietro] Ormai erano parecchie le ore in cui l'emorragia era continuata, sarebbe caduta in torpore oppure data la sua anzianità e la purezza del sangue, ci sarebbero voluti giorni per andarsene. Una domanda o un'affermazione mentre l'ennesimo singhiozzo strozzato le veniva, sfortunatamente aveva lasciata aperta la porta nella speranza che il prof giungesse. Dei passi, anche se le orecchie ormai erano inondate di sangue come tutto il resto sentiva ancora molto distintamente ogni minimo rumore. Passi pesanti frettolosi, che fosse Phoenix?! Non le andava di scoprirsi, quindi si acquatta ma nel farlo qualcosa sul tavolo urta, rotola con rumore metallico sino a cadere a terra. Agghiacciata dal proprio stupido errore, la vampira rimane ferma e smette di fingere il respiro umano.
Maximilian [Corridoio--->Cattedra].
Aletha [cattedra-interno aula] I passi aumentano d'intensità, si avvicinava chiunque fosse. Di nuovo tenta di nascondersi, si rannicchia ma un piccolo lembo di stoffa nera della cappa ancora bagnata di sangue e pioggia sfugge al di lei controllo ribaltandosi al di fuori del campo protettivo della cattedra. Il sangue prende a scorrere più forte quando la paura di essere scoperta da uno studente si palesa, tenta di chiuderli ma le risulta impossibile, troppo il sangue che sgorgava.
Maximilian [Aula pozioni]Ma cosa abbiamo qui?su piaccolo vieni fuori,non voglio farti del malebene bene.
Aletha [cattedra] Il cuore non batte e non battaerà mai più, che cosa aveva da perdere, niente. Le parole del giovane le arrivano alle orecchie misurate e calme, il controllo suis ensi che manifestava la faceva sentire adulta più di qualunque altra cosa, un sospiro le esce quando sente di chi è la voce. Era conosciuta poichè era quella del figlio. "Maaax!" grida bofonchiando come una stufa accesa "Max pronuncia di nuovo queste volta con tono più supplichevole, quasi disperato "sono quì dietro....sono dietro la cattedra!" sussurra cercando di alzare la voce più che può.
Maximilian [Cattedra]madrecosa ci fate qui per terra?.
Aletha [aula-cattedra] Il volto della vampira si rasserena quando vede quella del figlio, sembra quasi che sorrida in risposta a quella domanda che lui non voleva fare alla fine decide di rispondergli. "E' mio Max...non ho aggredito nessuno....sono maledetta stò morendo!" serena pronuncia ogni parola, aveva paura vero, ma lui non ne avrebbe visto l'ombra sul di lei viso, non c'entrava. "Tirami su...questo pertugio comincia a sembrare stretto!" non era una richiesta. Fa uno sforzo per alzarsi ma è difficile, le parti che più sanguinavano erano gli occhi e le orecchie, oltre a parti di cui non andava detto. Almeno quelle avrebbe potuto bloccarle. "Devi aiutarmi a sopravvivere ancora per un p'ò...devi cucirmi le palpebre!" nemmeno questa era una richiesta.
Maximilian [Cattedra]chi?chi vi ha fatto questo?cu-cucirvi le palpebre?.
Aletha [Cattedra- da sotto a sopra] Aggancia con le braccia il collo del figlio senza aggrapparcisi del tutto, non ne aveva più la forza, era già stato abbastanza impossibile arrivare fin lì. Prima di assopirsi però avrebbe fatto ciò che doveva per vendicarsi. "Hai sentito perfettamente" ridacchia "l'udito ti si è acutizzato a sufficienza visto che io ho messo la firma sulla tua morte!" di nuovo un'acida risata "La roba la puoi rubare dall'infermeria...anzi...è rischioso andarci." Per caso uno stupido ragno s'andava a passare proprio vicino alla di lei mano sul tavolo. Velocissima lo schiaccia per poi andare con la stessa mano a sfilare la bacchetta inzuppata di sangue dalla tasca interna della cappa. Una fatica dolorosa che le costa un mezzo gemito. Dandosi per l'ennesima volta un contegno "mettimi sul tavolo!" tremava ancora ma non aveva paura, l'odio aveva cancellato ogni cosa. Fissa con costanza il cadaverino del ragno puntando la bacchetta contro il tavolo. "Agorania!" esclama>>
Aletha >>agitando la bacchetta nels enso richiesto dall'incanto mutaforma.
Aletha tira 9/10
Maximilian [Cattedra]manca il filo.
Aletha [cattedra] Ascolta le parole del ragazzo che le stava innanzi, veloce strappa dalla propria cappa un lungo filo nero, spesso a sufficienza per neutralizzare la naturale propensione delle rime palpebrali ad aprirsi. Glielo porge guardandolo dritto negli occhi con i suoi tutti macchiati e ancora lacrimanti sangue lungo tutto il profilo della guance. " Se continuo così presto sarai orfano....cadrò in torpore e non varrebbe a nulla mangiare, sacrificherei una vita per la mia che svanirebbe cmq! Fallo e basta..." la richiesta si perde in un sussurro, cucirle insieme avrebbe impedito altra emorragia almeno per un p'ò anche se non dappertutto.
Maximilian [Cattedra]sorriditemi madre,perchè sarà l'ultima volta che mi vedretechiudete l'occhio ora.
Aletha [cattedra-aula] Un sorriso gli chiedeva, l'ultimo da che avrebbe visto solo lui e il percorso fatto sin lì. Sorride dunque, dolcemente facendo sorridere anche gli occhi sebbene rossi e gonfi di pianto e sangue." grazie" sussurra quindi chiude ambo le palpebre sopportando il dolore, alla prima puntura sopportabile, alla seconda terribile alla terza insopportabile da farla urlare e continuare così per tutto il lavoro.
Aletha [cattedra] All'ennesimo urlo il figlio vede con l'occhio destro alzare il braccio per porgerglielo da mordere. I canini tutti insanguinati subito si allungano mostrando le punte accuminate. Chiude la mascella sul braccio e morde più forte che le riesce mentr ele urla si soffocano. Quasi terminata la sinistra chiude la destra e il mondo diventa buio tutto, ed il dolore continua.
Aletha [cattedra] All'ennesimo urlo il figlio vede con l'occhio destro alzare il braccio per porgerglielo da mordere. I canini tutti insanguinati subito si allungano mostrando le punte accuminate. Chiude la mascella sul braccio e morde più forte che le riesce mentr ele urla si soffocano. Quasi terminata la sinistra chiude la destra e il mondo diventa buio tutto, ed il dolore continua.
Maximilian [Cattedra]ho finito madre.
Aletha [cattedra] Riapre la mascella chiudendo la bocca e lasciando andare il braccio mezzo masticato del figlio, non vedeva nulla ma sentiva il giusto. Le mani porta lentamente al viso reso qualcosa di indistinto fra una maschera di pelle e sangue. Le suture funzionavano, il sangue aveva smesso di scorrere. Solo le labbra sorridono, forzatamente e come se temesse di spaccarsi, "Grazie..." mormora di nuovo "Sei stato bravissimo!" quindi fa per scendere ma scopre di non riuscire a reggersi in piedi, quindi si attacca al bordo della cattedra cercandolo a tentoni e lottando per imanere dritta. Le forse non sembravano averla del tutto abbandonata, anche se traballava come un puledro appena nato.
Maximilian [Cattedra]come si pò spezzare la maledizione madre?ci dev'essere qualcosa da fare.
Aletha [cattedra] Arrendendosi all'evidente determinazione del figlio di sapere comincia a parlare sull'accaduto una notte prima. "Ieri sera sono andata al cimitero, non riuscivo a pensare ad altro che ai miei genitori, così sono andata a cercarne le tombe." si ferma un'attimo cercando a tasto qualcosa per fermare il sangue dalle labbra, strinsciando la destra alza la cappa e con quella asciuga l'emorragia. "Ho trovato la tomba e con essa un'essere che sembrava aspettarmi, ha fatto materializzare una persona incappucciata non l'ho riconosciuto subuto...ma" una pausa "Max io credo fosse il signore Oscuro!" di nuovo asciuga quella che a prima vista poteva dirsi quasi bava, solo rossa. "Mi ha interrogata, su mio padre e sul fatto che mi avesse lasciata appena nata" quindi il ricordo la fa traballare leggermente ma riesce cmq a restare dritta e a voltarsi verso il figlio, le palpebre cucite la facevano apparire come una maschera patetica. "Alla fine l'altro si è scoperto essere mio padre, che>>
Aletha >>in realtà non è affatto morto" una pausa per ricordare di quando era caduta nel terreno umido e aveva subito iniziato a macchiarlo "è stato lui a maledirmi! Il professor Phoenix...lui sà...è l'unico che saprebbe forse sciogliere la maledizione..." tace sul fatto che voleva ucciderlo senza farsi salvare.
Maximilian [Cattedra]le cose si complicano,il professor Phoenix si dice sia partito per affari urgentiquindi vostro padre è ancora vivo,ho studiato sulla guida di difesa contro le arti oscure che solo chi ha posto il sigillo della maledizione può toglierlotroverò vostro padre e lo costringerò a togliervi la maledizione madre.
Aletha [cattedra-corridoio] Raddrizzandosi dopo qualche secondo anche il dolore tace, costretto com'era dal controllo sui sensi che la vampira esercitava. Al dolore si poteva porre sempre e cmq rimedio, solo alla morte non ce n'era, nemmeno una maledizione senza perdono le avrebbe risparmiato la caccia, non poteva colpirla."Max tu sei un giovane vampiro, non rischierò anche la tua vita, è affarmio! Ti ringrazio tanto per avermi aiutato stasera...ma " il tono diventa improvvisamente serio "temo che non riuscirò mai a guarire, quindi la nostra razza è tua, da ora la mia anzianità sarà tua cerca di Hikmit, è l'antico che ha abbracciato me! E' nascosto da qualche parte nel castello ti dirà tutto anche se a me non disse nulla, stà attento è potente." Detto questo la vampira stringe forte in un'abbraccio il figlio, l'aveva preso per bramosia ma era diventato molto importante per lei. "Abbi cura di te" dice prima di voltarsi e fiutare l'aria verso lo stantio dell'uscita. trovata la via giusta >>
Aletha >>vi si dirige in silenzio e poi scompare nel moversi.
Maximilian [Cattedra-->Corridoio]Hikmit,me ne ricorderò madre.