00 02/12/2007 22:55
Personaggi: Aletha, Lord Voldemort
PNG: Peter J.Sommerset
Aletha [cancelli] Pochi passi ancora, pochi e sarebbe arrivata. La giovane Corvonero cammina lentamente lungo il viale alberato cupamente illuminato solo da una malsana luna celata, mentre a terra una coltre di bassa nebbia copriva i sassi del viale sino ad arrivarle a mezza gamba. Pareva di avanzare in un mare di melma tanto era densa la nebbia, o forse così le pareva. Anche tra le ombre i di lei occhi sapevano esattamente dove stavano andando, dove guardare. Inspiegabilmente la facoltà di muoversi rapidamente l'aveva al momento lasciata, o era forse il suo cuore ancora umano, ancora vivo, ad impedirle di usare quell'espediente per giungere prima?! Determinata arriva ai cancelli, si concede di alzare lo sguardo, verso la sommità dei guardiani e nello stesso istante un lampo ne illumina gli argento puntali.
Aletha [cancelli-viale d'ingresso] Un lungo respiro, per controllare la voglia fremente di girarsi e darsela a gambe, non avrebbe mai dovuto trovarsi lì, non avrebbe mai dovuto un prefetto lasciare il castello nelle ore di coprifuoco e sopratutto non con un dichiarato mangiamorte di evidente pericolo per tutti ricercato e libero. Il cimitero sotto quell'ombra di morte e il contorno dell'assassinio era il luogo più inquietante di tutto il mondo magico, impugnare il coraggio a due mani non è uno scherzo mentre ambo le mani posa sul battente destro e lo spinge con forza per aprire il passaggio. Insieme alla forza è la disperazione a costringerla a piangere mentre entra nel luogo del silenzio. Non piangeva da settimane ormai, qualcosa di glaciale nel fondo del cuore gliel'impediva, qualcosa che tornava a galla eclissando la sua volontà ogni volta che si dimenticava di vivere. Percorre lentamente solo qualche passo, il ricordo del professore di pozioni era ormai così sfocato che nemmeno >>
Aletha >>ricordava i passi che lo portavano innanzi ad una particolare lapide, ricordava solo che molte volte si allontanava verso il cimitero ed era sicuro che fosse per quella tomba. l'oscurità non le era di nessun impaccio nel leggere uno a uno i nomi incisi nella pietra. Mentre ne legge uno inciso a caratteri argentati l'ennesimo lampo scuote il cielo, strano per l'iverno o forse l'ultimo autunno ed uns econdo dopo scroscia la prima violenta e gelida pioggerellina.
LordVoldemort [cimietor]La luna dall'alto del suono cleste dominio osserva i mortali mover passo sulla terra..l'argentea luce illumina le bianche lapidi che formano il cimitero quasi del tutto privo di viva anima, uno sbuffo nero accanto ad una lapide si solleva..sottilepolvere che si solleva fino a formare la sagoma di una persona avvolta in manto dei coliri della notte...un manto che fluttua nell'aria per qualche lungo attimo prima di scivolare sul corpo in esso celato...un passo compie...un piccolo passo mentre le vermiglie iridi si guardano intorno fredde...
Aletha [cimitero-lapide] Si china per l'ennesima volta verso l'ennesima tomba, il nome era scritto in caratteri normali, ma qualcosa o qualcuno aveva eroso il resto dell'iscrizione. la pioggia rendeva difficile vedere con concrezione ciò che vi era inciso, la destra alza versando l'ennesima lacrima calda a dispetto della pioggia gelida, e va lisciare la superficie bianca. Sotto vi era un nome che non poteva non conoscere. "Peter J. Sommerset!" esclama non accorgendosi della presenza alle spalle impegnata com'era a piangere e concentrarsi.
LordVoldemort [cimitero]Il silenzio intorno regna sovrano, la nera figura si move per il corridoio centrale del loco come spirito..nessun rumore fa nel camminare e quasi sembra non aver bisogno di esalar alcun respiro, cammina lenta senza fretta e senza alcun timore come se conoscesse alla perfezzione quel loco..le iridi infine si posano sulla figura di una bambina vicino ad una lapide...a poco meno di un metro da lui si materizalizza una second figrua il cui volto è celato da una maschera argentata.
Aletha [cimitero] Riprendendo un poco del controllo che di solito mai l'abbandonava si rialza, terminando una specie di parabola con la schiena, parabola che la faceva sembrare più un'animale che essere una volta vivente. Una volta in piedi non ha bisogno di voltarsi per sentire la mancata vibrazione della pioggerellina sulla schiena che guarda caso tirava proprio verso di lei la direzione. "Chi siete?" domanda con tono di voce basso, non proprio di una bambina.
LordVoldemort [cimitero]Un sottile ghigno compare sulle labbra dell'Oscuro Signore, la destra scheletrica mano dalla pallida pelle alza mostrand ora ilv olto serpentino, le vermiglie iridi si posano sulla bambina..calme, ma fredde...amichevoli, ma crudeli"Salve piccola, non mi sembra il tempo ora di recarsi soli in un posto come questo..pieno di pericoli..:"verba con estrema calma dando alla voce un tono leggermente preoccupato, dietro di lui la seconda figrua rimane immota senza rivelar il volto.
Aletha [cimitero] Si volta, molto lentamente per vedere lo spettacolo più patetico che avesse mai scorto. Chi le stava davanti sembrava più un morto che un vivo, solo imbalsamato piuttosto che sotto terra anzichènò sopra terra, parlante e camminante per giunta. Il tono rimane disteso, serio ma per nulla appartenente ad una bambina "Alcuni pericoli hanno i volti meno sospettati" non chiede altro, ne nome ne carica si limita a guardare tanta pateticità.
LordVoldemort [cimitero]"Capisco...signorina, ma vi consiglio di prestare molta attenzione a dove andate..."continua a parlare con il medesimo tono, sapeva bene chi aveva di fronte e cos'era...così si era preparato, di poco volge il capo verso l'altra persona ch poco distante da lui stava, meno di un metro"..non sei d'accordo con me...Sommerset?"
Aletha [cimitero] Digrigna di denti mentre un furore porporino ne colorava le iridi. Il proprio nome su quel tale suonava tanto scivoloso da risultare irritante, ma era evidente una cosa chi glielo aveva detto dato che mai in vita sua aveva scambiato due parole prima di allora con chi ora l'additava senza essersi presentato. "Io la conosco? Nò direi di nò. Le ho chiesto di chiamarmi?! nemmeno direi. Allora che vuole da me?" domanda infine, rabbiosa per come era stata interpellata.
LordVoldemort [cimitero]Il ghigno si allarga sul volto delL'oscuro lord che scuote il capo"Non mi riferivo a voi...ma al mio fedele servitore.."ora la mancina mano indica la figura alle di lui spalle, quest'ultima scopre ora il volto...chiari occhi del colore del cielo estivo scintillarono..quando il cappuccio venne abbassato anche i chiari capelli si palesarono...colui che innazi alla bambina stava era Peter J.Sommerset...ancora giovane come il giorno in cui morì..ancora con quella luce provocatoria nascosta, ma non troppo, in quelle iridi che avean catturato la madre della studetessa.
Aletha [cimitero] Sconvolta la giovane sgrana gli occhi quando la figura accanto all'Oscuro palesa la sua identità. Come presa da un ricordo remoto prende a tremare convulsamente e a guardare fissa la figura del padre che mai in vita sua aveva visto, nemmeno in fotografia o in ritratto. Indi volta lo sguardo verso l'individuo "O le piacciono i giochetti o siete un bugiardo, ipotesi per la quale pendo maggiormente" indi lo fissa, fissa caparbiamente quello strano ghigno mal posto su una faccia tanto inappropriata. "Che cosa significa tutto questo?" sapeva una cosa di suo padre che nessuno conosceva "Mi provi quel che dice!" indi attende.
LordVoldemort [cimitero]Soddisfatto è Voldemort dello sgomento della bambina, si votla verso l'adepto facendogli cenno di risponder alla domanda appena a lui posta, quest'ultimo annuisce"Sono fuggito da Hogwarts con Phoenix quando uccisi un grifondoro, tua madre mi seguì per aiutarmi..ma io fuggii comunque, ho abbracciato la causa del'oscuro signore poco prima che..morissi.."l'ultima parola viene detta cont ono ironico, al bacchetta alza muovendola leggermente per far scostare i rampicanti che chiduevano come in una prigione la di lui lapide...anche il nome di Phoenix C.Woldfood si mostra ora sulla lapide scritto in lettere dorate in un corsivo distinto"...perchè noi saremmo ritornati..."
Aletha [cimitero] Sconvolta si, ma stupida nò. Con impeto, violento quasi ribatte " Allora marcirete entrambi all'inferno...appena l'avrò trovato di nuovo!" e termina con gli occhi di nuovo umidi di pianto. Il bugiardo sarebbe stato trovato e avrebbe terminato col consegnarle quello che a lei e solo a lei doveva di di diritto. Aspetta fissando entrambi negli occhi alternativamente l'uno e l'altro....lui non era suo padre.
LordVoldemort [cimitero]"Sembri sconvolta...è normale dopo circa undici anni in cui ti avevano detto che tuo padr era morto...un veor peccato che tutti ti abbiano mentito..per cosa poi? Essendo tuo padre mio adepto...non meritava di accudire la sua figlioletta..."verba con tono compassionevole Voldemort, Peter dal canto suo nulla più del ricordo dell'emata consotrte ha nel guardare la figlia..nulal più, infondo l'affetto che avrebbe dovuto provare era lenito dal fatto che lei era una di loro...una enmica..malgrado avesse il suo sangue"Mio Signore, mi perdonerete per la mia insolenza, ma credo che per noi sia giunto il momento di ritirarci...gli auror potrebbero arrivare..."
Aletha [cimitero] Volta lo sguardo allo strisciante verme che le parlava in tono tanto sfacciato, non era sua abitudine dare ascolto a simili personaggi, non lo era mai stato da quando il nonno l'aveva presa in casa dalle braccia di uno sconosciuto. "Il suo valletto ha ragione, meglio che andiate prima che mi metta a strillare di avervi visto! Vi invito caldamente a dimenticare di avermi scorta " il tono altezzoso lasciava intedere che non avrebbe mai più avuto nulla a che fare con costui. "Finisce quì!2 dice semplicemente prima di voltarsi e riprendere il sentiero sparendo pochi passi dopo chiudendo semplicemente gli occhi rossi e gonfi di pianto.
LordVoldemort [ciitero]Forse questo è uno dei rari casi in cui l'oscuro signore dà ascolto ad una depto, un semplcie cennod el capo di asseno prima di scomparire in una nuvola di scuro fumo...Peter ghigna alla figlia mostrando gli affilati canini...pegno pagato per poter vivere era stata la sua umana parte, la bacchetta alza puntandola contro al figlia...un mago adulto...un vampiro...un ragazzino cresciuto con la convinzioen che l'occulto fosse l'unica via...aveva ottenuto il permesso, ed ora, avrebbe punito l'isnolente ragazzina che il suo lord avea sbeffeggiato...agita appea la bacchetta, amenod i un metro dal bersaglio si trova, una luce rossa colpisce la ragazzina...non una maledizione qualsiasi...non un stupeficium...un crucio..non l'avada...non avrebbe colpito con siili semplici incanti che nulla potean fare alla mente...no...lui colpisce sia il vampiro che la mente che il copo...Elicio Mortis...
Aletha [cimitero] Stava per andarsene, già aveva fatto due passi quando prima di chiudere gli occhi qualcosa di estremamente doloroso la colpisce alla schiena facendola sbalzare in avanti. Cade a terra toccando per prima il terreno umido con le mani, le prime goccie scarlatte cadono in mezzo ai di lei palmi. A tentoni individia la sorgente da dove uscivano, le labbra si tocca sfiorandole appena e le dita s'inzuppano, insozzandosi di sangue e terra. La testa prende a girare mentre le dita proseguono verso le narici, da quì sanguinavano anche quelle perchè le dita continuavano a rossarsi e anche il terreno sottostante, non le importava. A forza si costringe a rialzarsi mentre anche dalle palpebre cominciavano a sgorgarle le lacrime ma non trasparenti questa volta, rosse anch'esse. Mentre il cielo ruggisce il suo sdegno la piccola esce dal cancello e sparisce nel buio.