[Radura]Incanto tra quei fiocchi di neve. Cristalli bianchi decaduti dal quell'azzuro infinito chiamato cielo. Alberi spogli e sibili del vento che pungente graffia la sua pelle candida, candida come la neve che la circonda. Il suo viso simile a quello di una bambolina di porcellana e lei infagottita in quel vestito celeste pieno di merletti e fiocchi si sente più a suo agio. Una dama della neve, all'apparenza talmente tanto piccola e pallida da sembrare priva d'anima. Gli stivaletti neri affondando in quella meraviglia fredda e pura e si insinua silente con passo di fata tra dei cespugli. Un sospiro dal fiato biancastro si libra nell'aria, il palmo della mancina si posa con gentilezza sul tronco di quell'albero che paternamente le offre riparo. Le violacee iridi assorbono le immagini circostanti, attente e vigili per assicurarsi che nessuno possa turbarla. Aderisce la schiena alla corteccia dell'albero, la mano tenuta all'altezza del cuore che pulsa indomito. E' ora. Socchiude le palpebre e con estrema eleganza e dolcezza i suoi arti per primi iniziano a mutare forma e colore. La schiena man mano si incurva e le ginocchia toccano il suolo. Folto il pelo che la ricopre in tutto il corpo. Bianco sotto il ventre e nero sulla schiena, zampe snelle ma resistenti, muso allungato e tartufo nero umido che subito non esita a captar odori, la coda sventola alta e le orecchie semiappuntite compiono movimenti quasi impercettibili in direzione dei suoni ambientali. Un mugugno mentre accena ad avanzar sinuosa nuovamente verso il sentiero. Appena sbuca fuori dal suo nascondiglio, gli occhi ora cristallini studiano il paesaggio. La bocca semi aperta lascia penzolar la rosea lingua e una breve scrollatina da al tutto il corpo fin alla punta della coda, il pelo si gonfia leggermente dopo quel movimento istintivo per liberarsi da quella neve che si era intrufolata in esso e le zampe incidono nuovamento sul terreno questa volta con maggiore frequenza fino a velocizzare un pò il passo lasciando dietro di se solo le impronte del canide che è diventata.
