Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts - Prof. Aletha Sommerset
Divinazione: significato e storia della pratica
In ogni epoca storica il babbano ha sempre avuto più propensione del mago a ricercare nella natura, nelle stelle o nei rpesagi agli accadimenti un segno della propria sorte per se o per gli altri.
La divinazione è l'arte di raccogliere informazioni attraverso fonti soprannaturali. Si distingue dunque dalla semplice pratica quitidiana di predire la fortuna in quanto per secoli la divinazione ha avuto sopratutto un forte valore simbolico ed è stata legata sopratutto a pratiche di culto di varia origine.
Spesso la divinazione scaturisce da una profonda convinzione, che le cose del mondo siano associate e muovano contemporaneamente, ciò è vero se pensiamo che per millenni maghi e babbani hanno convissuto in armonia per poi spezzare questo equilibrio ed erigere la barriera che separa il mondo babbano da quello magico, ma che in un cenrto senso convivono ancora.
Nel mondo antico i babbani traevano le loro profezie da maghi particolarmente dotati nella pratica della divinazione, persone molto spesso streghe che ricevevano in se stesse la residenza di un qualche spirito divino da loro adorato e invocato: i babbani li chiamavano Vati.
Dalla parola vate (= sacerdote letteralmente)deriva il sinonimo di divinazione, cioè vaticinio. Il vaticinio era il responso che queste "sacerdotesse" davano ai babbani dalle quali venivano interrogate per una qualsiasi spiegazione a fenomeni a loro strani o, in caso di battaglia, se gli dei fossero o meno favorevoli a loro.
Un caso abbastanza emblematico nella storia della magia (vedi manuale) è quello degli Efori, cioè il gruppo di stregoni cosidetti che nella regione babbana della Grecia, più precisamente nella città di Sparta, detenevano un giovane donna ignorante di magia ma che però conservava un barlume di poteri magici per drogarla e farne un tramite per le loro profezie. E' quasi certo che queste schiave fossero imparentate anche soltanto in secondo grado ad un mago o a una steega e che effettivamente una volta drogate fosssero in grado di predire il futuro ma la storia non ce ne dà conferma.
Un'altro caso riguarda le Dodici Sibille, le streghe più dotate del mondo antico che coi loro poteri assogettavano i babbani a credere ai responsi, capostipiti di alcune delle più illustri famiglie del mondo magico. Avere come antenata una Sibilla è uno dei privilegi nonchè fortune più invidiate nel mondo magico.
Le Dodici operavano ognuna in uno stato diverso dell'allora mondo babbano e magico, spesso senza alcun rapporto con le altre famiglie di Sibille. Tutte streghe di sangue puro di cui i papiri riportano solo parzialmente i nomi, delle altre purtroppo si è persa la memoria collettiva.
Persia :
Libia :
Eritrea :
Cuma :
Delfi :
Ellesponto :
Libano :
Egitto :
Samo :
Frigia :
Gallia :
Cimmeria :
Una volta prossime alla morte queste streghe passavano i loro compiti alle figlie, possibilmente nate dal sangue puro di due maghi con poteri magici particolarmente potenti.
Queste donne venivano anche chiamate Pizie o Pitonesse, a causa della loro naturale propensione al serpentese ed a preferire la compagnia dei rettili piuttosto che di maghi o peggio babbani.
Dopo l'avvento della nuova religione nel mondo babbano con l'inizio delle eprsecuzioni babbane il mondo magico si è come tutti sanno ritratto e nascosto, e anche queste streghe hanno dovuto cessare i loro domini.
Oggi di alcune di loro conosciamo gli eredi viventi, di altre nò come si è sopra detto poichè nemmeno il nome conserviamo.
Oggi il mondo magico ha regolamentato l'insegnamento e la libera pratica della divinazione, che per molti aspetti si rifà al mondo antico.